Il messaggio chiave della Giornata Mondiale delle Zone Umide di quest’anno è “Zone umide e benessere umano”

Gli ecosistemi acquatici e le zone umide, infatti, fungono da custodi di una ricca diversità biologica, habitat per piante, uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati, e garantendo servizi ecosistemici cruciali per la specie umana. La perdita di questi ecosistemi, ricchi di vita, comporterebbe la diminuzione di una quantità considerevole di servizi ecosistemici, tra cui la stabilizzazione delle emissioni di gas serra, la fissazione del carbonio nella biosfera, l’azione di filtri naturali capaci di rimuovere o ridurre sostanze inquinanti, la regolazione dei fenomeni idrogeologici e la mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici.

La loro tutela e il loro ripristino permettono di contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici poiché riescono a catturare il carbonio presente in atmosfera fino a 10 volte di più delle foreste, a parità di superficie (Global Biodiversity Outlook 2021), nonostante coprano solamente il 7% della superficie mondiale, immagazzinano più carbonio di tutte le foreste messe insieme (Courouble et al. 2021).

In Italia, le Zone Umide riconosciute dalla Convenzione di Ramsar sono 57, distribuite in 15 Regioni, estendendosi su 73.982 ettari, con altre 9 aree in fase di riconoscimento. Queste aree, di grande valore naturalistico, e la biodiversità che custodiscono sono fortemente minacciate dagli impatti dei cambiamenti climatici. Con l’aumento delle temperature, l’alterazione dei regimi delle precipitazioni e la maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi, diventa di essenziale priorità l’adattamento degli ecosistemi delle acque interne e delle aree naturali. Soluzioni innovative, come le infrastrutture nature-based, i corridoi verdi e i sistemi di drenaggio sostenibili, sono cruciali per garantire la resilienza e la funzionalità continua, riducendo gli impatti ambientali negativi.

Le zone umide, oggi, incarnano l’esempio perfetto di Nature-Based Solutions

La presenza di aree umide migliora i sistemi di drenaggio naturali, contribuisce a ripristinare la capacità di ritenzione idrica, infiltrazione e ricarica delle falde, rappresentando un’innovativa tecnica di pianificazione in risposta alle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici.

I enter the swamp as a sacred place — a sanctum sanctorum. There is the strength, the marrow, of Nature. – Henry David Thoreau

Life Climax Po e le Zone Umide

Il progetto LIFE CLIMAX PO si impegna a migliorare l’adattamento attraverso una gestione climate-smart delle risorse idriche e l’implementazione di misure della Strategia Nazionale di Adattamento basate sulle caratteristiche e peculiarità climatiche locali. Tra le numerose attività, lavora per salvaguardare questi ecosistemi, studiando l’implementazione di una rete di infrastrutture verdi nel territorio per ridurre il rischio alluvionale e preservare i molteplici servizi ecosistemici che possono fornire ambienti come le zone umide.

Parlando di Nature-Based Solutions – NBS, è fondamentale menzionare anche il progetto Operandum, un innovativo progetto Horizon che si è focalizzato sullo sviluppo e sulla diffusione di soluzioni basate sulla natura per gestire i rischi idro-meteorologici. I risultati di questo progetto vengono costantemente aggiornati e sono disponibili qui.